Nella nostra lunga esperienza di installazione di impianti fotovoltaici in molti ci hanno chiesto:

“Ma che fine fanno gli impianti fotovoltaici quando non funzionano più? Non è che poi dovrò pagare anche per smaltirli?”

Niente paura, perchè abbiamo pensato di rispondere a queste e altre domande nel nostro articolo!

Quanto dura un impianto fotovoltaico?

Partiamo dalle basi, ovvero la durata degli impianto: in media un impianto fotovoltaico è garantito per una vita utile di circa 25 anni, alcuni pannelli sono garantiti fino a 30 anni.

Oltre questo periodo i pannelli possono ancora produrre energia, tuttavia la produzione è destinata a diminuire di anno in anno.

Un impianto arriva a “fine vita” quando non produce più in modo soddisfaciente e quindi non è più conveniente lasciare in opera il sistema. Si potrà pensare quindi di sostituirlo, andando a smaltire i moduli vecchi.

Da chi vengono smaltiti i moduli fotovoltaici?

Per legge l’impianto deve essere smaltito dai produttori e dagli importatori dei moduli.

In Italia la maggior parte dei produttori e importatori si affidano a Cobat Raee, che è il principale consorzio italiano in grado di assicurare la raccolta e il corretto trattamento dei moduli fotovoltaici.

Al servizio di produttori/importatori, gestori e installatori, i servizi di Cobat dedicati al settore permettono di recuperare le componenti tecnologiche di cui i pannelli sono composti, grazie ad un network distribuito in tutto il territorio nazionale.

Il fotovoltaico può essere riciclato?

Diventa necessario, nell’ottica del rispetto ambientale, recuperare e rimettere in ciclo tutti i materiali di cui sono composti i moduli. Infatti il modulo fotovoltaico è riciclabile per circa il 90% del suo peso.

Da quali materiali è costituito un modulo fotovoltaico?

Il modulo fotovoltaico in silicio è costituito da molti strati di materie prime detto laminato (o sandwich) e dai materiali accessori atti a renderlo utilizzabile.

Il laminato viene preparato con i seguenti materiali:

  • Vetro
  • Etilene vinil acetato – EVA
  • Celle mono o policristalline (in silicio)
  • EVA (composto elastico utilizzato nei moduli fotovoltaici a protezione delle celle fotovoltaiche)
  • Vetro o Backsheet (copertura di fondo)

Il vetro viene usato come base su cui viene steso un sottile foglio di EVA. Al di sopra dell’EVA vengono posizionate le celle rivolte con il lato fotosensibile verso il basso, viene steso un altro foglio di EVA e quindi un foglio di materiale plastico isolante (PET o similare) oppure un’altra lastra di vetro.

Il laminato ottenuto viene quindi scaldato in un forno a circa 100°C, procedimento che permette ai componenti di sigillarsi tra loro, mentre il foglio di EVA passa da traslucido a trasparente e l’aria residua interna viene eliminata.

Si fissa infine il laminato così trattato in una cornice d’alluminio estruso anodizzato (resistente alla corrosione) e si dispone la cassetta di giunzione sul retro del modulo.

Quali materiali possono essere riciclati?

Vetro, EVA e alluminio una volta separati sono facilmente riciclabili e utilizzabili per realizzare altri pannelli o oggetti di diversa natura. Ecco i materiali che possono essere recuperati:

  • Cavi
  • Cadmio
  • Componenti
  • Vetro
  • Metalli
  • Plastica      

Quanto valgono le materie riciclate dal fotovoltaico?

Secondo le stime fornite dall’Irena (Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili), il valore cumulativo dei materiali tecnicamente recuperabili dai pannelli a fine vita potrebbe raggiungere 450 milioni di dollari nel 2030. Nel 2050 il valore potrebbe essere ancora più alto, nell’ordine di 15 miliardi di dollari.

Produrre i pannelli ha quindi sicuramente un minimo di impatto ambientale (come tutto oramai), ma il beneficio che se ne trae è sicuramente molto maggiore, sia in termini ambientali che in termini economici.

Come ci si comporta con i pannelli fotovoltaici a fine vita?

Se sei possessore di un impianto realizzato dopo il 30 Giugno 2012, i pannelli che hai installato hanno già lo smaltimento compreso nel prezzo di acquisto e quindi non dovrai sostenere ulteriori costi.

I pannelli fotovoltaici provenienti da impianti residenziali devono essere consegnati in un Centro di Raccolta Autorizzato RAEE. Lo smaltimento dei pannelli è gratuito, se consegnati direttamente dal proprietario alle isole ecologiche comunali, dove i cittadini sono tenuti a conferire apparecchiature RAEE e dove esse vengono depositate in attesa di essere trasferite ad appositi impianti di recupero.

Nel caso in cui i pannelli venissero invece sostituiti da altri pannelli equivalenti di nuova generazione, l’azienda installatrice ha il dovere di prendere in carico il rifiuto RAEE, in vista della legge del ritiro Uno contro Uno (decreto del Ministero dell’Ambiente n. 65 del 8 Marzo 2010), gestendone il trasporto e lo smaltimento presso un centro autorizzato.

Se anche tu vuoi conoscere tutti i vantaggi dell’impianto fotovoltaico non esitare a contattarci! Noi di MDF Soluzioni Energetiche offriamo consulenze gratuite e senza impegno per aiutarti a scegliere al meglio il tuo impianto di efficienza energetica.