ECCO LE RISPOSTE PER SFATARE ALCUNE DI QUESTE CONVINZIONI ERRATE SUL FOTOVOLTAICO

Secondo un’analisi dei dati Gaudì, elaborata da Italia Solare, quest’anno in Italia nell’arco di sei mesi è stato installato 1 GW di nuova potenza per un totale di 71.951 impianti. Ma c’è chi ancora ha delle perplessità su questo tipo di impianti, ad esempio sullo smaltimento o sull’effettiva produzione di energia.

Il fotovoltaico desta ancora molti dubbi, nonostante in Italia continui ad avanzare

Il fotovoltaico in Italia continua ad avanzare. Tuttavia, nonostante i dati in crescita, sono ancora tante le persone scettiche sull’argomento: c’è chi manifesta dubbi riguardo allo smaltimento dei pannelli, chi crede rappresentino in realtà un rischio per l’ambiente e chi pensa che l’energia ricavata dal sole non sia davvero risolutiva per raggiungere l’indipendenza energetica.

Per questo SENEC, abbiamo deciso di sfatare i 3 falsi miti più comuni che riguardano questo tipo di impianti.

1. LE DIFFICOLTÀ DI SMALTIMENTO RENDONO I PANNELLI FOTOVOLTAICI ALTAMENTE INQUINANTI

Per la realizzazione dei pannelli solari viene impiegato principalmente il silicio, un materiale a basso impatto ambientale e, tra le altre cose, altamente riciclabile.

Quando un impianto fotovoltaico finisce la propria vita utile o deve essere dismesso per una qualsiasi ragione entrano in gioco diverse modalità per il recupero dei materiali che compongono i moduli, che possono quindi essere utilizzati, poi, per ulteriori realizzazioni. Il fotovoltaico, in definitiva e al contrario di quello che si pensa, è rispettoso dell’ambiente e, a seconda dei casi, di ogni pannello viene riciclata una percentuale tra l’80 ed il 90%.

2. I PANNELLI FOTOVOLTAICI NON RIDUCONO EFFETTIVAMENTE LE EMISSIONI DI CO2 PERCHÉ PER LA LORO PRODUZIONE SI CONSUMA ENERGIA DA CARBONE

In effetti, questa affermazione può essere apparentemente vera, ma solo se ci si ferma al momento della produzione del pannello, dato che le fonti di produzione dell’energia utilizzata dalle fabbriche sono ancora primariamente quelle tradizionali (anche se, negli ultimi anni, le energie rinnovabili stanno occupando una percentuale sempre maggiore e più importante nel mix energetico globale).

In realtà l’energia impiegata per produrre un modulo fotovoltaico viene compensata dall’energia prodotta dallo stesso in meno di un anno di funzionamento. Quindi, trascorso questo periodo, il modulo fotovoltaico comincia ad essere al 100% pulito e rinnovabile.

3. IL FOTOVOLTAICO È UNA FONTE DI ENERGIA PURTROPPO INAFFIDABILE, PERCHÉ NON PROGRAMMABILE E NON PREVEDIBILE

(E LA NOTTE NON PERMETTE DI SFRUTTARE L’ENERGIA PULITA E RINNOVABILE DEL SOLE)

Certamente non bastano solo i pannelli fotovoltaici per sfruttare al massimo l’energia del sole ed essere autosufficienti dal punto di vista energetico. Un impianto fotovoltaico produce energia quando c’è sole e, in sua assenza, come nei giorni piovosi o durante la notte, ciò non si verifica.

Un modo per rendere questa energia a propria disposizione h24 però c’è: è l’accumulatore, un dispositivo che, integrato all’impianto fotovoltaico, immagazzina l’energia prodotta durante le ore per renderla disponibile sia al calar del sole sia nelle giornate di scarsa luminosità.

[Fonte: www.tg24.sky.it]

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